Con l’employer branding l’impresa definisce, ma soprattutto comunica, ai potenziali prossimi collaboratori, quali siano le caratteristiche che rendono unico e peculiare quel posto di lavoro (cit. Wikipedia).
Come già specificato nell’articolo relativo alla conduzione valorizzante e alla gestione del personale nel ciclo di vita in azienda, l’attrattività dell’azienda può fare la differenza nel momento in cui come azienda sono alla ricerca di profili “speciali” per qualsivoglia motivo.
Per acquisire e mantenere buoni clienti sviluppiamo ed investiamo risorse importanti in campagne e strumenti di marketing. Non ci facciamo mancare niente in termini di attrattività per conquistare i clienti importanti che, in quanto portatori di fatturato, garantiscono l’esistenza e lo sviluppo della nostra azienda. OK, ora proviamo a fare lo stesso ragionamento per il nostro capitale umano. Senza le persone giuste al posto giusto che, attraverso il loro lavoro, producono i beni e servizi che noi vendiamo ai nostri clienti, la nostra azienda non avrebbe ragione di esistere! È inutile negarlo, le migliori aziende conquistano i migliori clienti e questo principio declinato ai collaboratori funziona allo stesso modo. La domanda è: come fa l’azienda a valorizzare il proprio brand (employer branding)? Ad esempio attraverso una strategia di comunicazione che mostra in modo credibile ai potenziali collaboratori quali sono i valori aziendali; che rende credibile e coerente il rapporto tra quello che l’azienda comunica e ciò che fa/vive. Nel processo di reclutamento questo si nota ad esempio nella forma o nel linguaggio che utilizziamo; o ancora negli strumenti che utilizziamo.
L’argomento è complesso ma come ogni cosa che ha grande valore per le aziende, vale la pena prendersi il tempo e magari farsi affiancare da uno specialista per approfondire il tema.